e mi è toccato consolarmi coi funghi semplici. che poi, funghi… gli champignon a casa mia non venivano nemmeno considerati funghi, ma nella cassetta del GAS quelli c’erano. e io c’ho dato dentro – sfogo sul cibo il cattivo umore.
ho preso una sbrancata di pallidi funghetti: curati e puliti pesavano 350g
li ho tagliati a fettine
e li ho messi in una pentola a bordi alti, assieme a 2 cucchiai di olio evo e a poco prezzemolo (solo perché non ne avevo altro… io adoro il prezzemolo! )
li ho scottati a fiamma alta per qualche minuto, poi ho abbassato il fuoco e ho unito 1 cucchiaio di farina integrale
perché integrale? perché il vaso della farina integrale era a portata di mano. avrei voluto mettere la maizena, ma era finita… va be’, ho mescolato la farina ai funghi e l’ho fatta tostare per un paio di minuti. poi ho unito 1 dado e 600 ml di acqua
ho coperto, ho messo il fuoco a fiamma media e ho cotto per una decina di minuti.
l’aspetto era quasi cotto, ma un po ‘ tristanzuolo. ho unito un bicchiere di latte e un pizzico di sale e ho lasciato sobbollire ancora un paio di minuti.
nel frattempo, mi sono aperta il mio vinello preferito per riscaldare il mio povero animo triste
(qui la foto dei poveri resti)
il tempo di verificare che fosse sempre buono come ricordavo e l’intruglio funghesco aveva raggiunto una temperatura accettabile anche per una lingua non ricoperta di amianto.
ho minipimerizzato l’intruglio, ottenendo un’ottima crema di champignon.
mangiata calda, con pepe e prezzemolo appena tritato ha decisamente un suo perché.
Viziosa.
🙂
buona davvero, io amo i funghi
Bene!! 🙂
Interessante, questa è da provare!!
Effettivamente per gli champignons il potage è la morte loro!
saggia ‘po’!