può essere che tu non ci giochi da anni, che ti faccia pure schifo, ma l’idea che, con un gioco che era tuo, ora ci giochi un altro, ti rode.
credo sia questa la sindrome di cui soffre Emo, l’ex moglie di Lui. perchè, se, quando le ho confessato l’inizio della storia tra noi due, ha reagito con garruli urletti e proclamazioni d’affetto, ringraziando il suo santo protettore per aver messo nella vita delle sue adorate creature proprio lei, l’amica che è quasi una sorella, quella che conoscono e amano da una vita, adesso, appena può, rompe i cosiddetti.
mi incontra per strada: “lo sai che all’istituto d’arte fanno il corso che volevi tu? iscriviti, no?!“. “lo so, rispondo mogetta, ma lo tengono proprio la sera che i miei figli dormono dai nonni…“. “merda, fa lei, comprensiva, allora niente: è l’unica sera che state da soli tu e Lui!“. già. questione archiviata, penso.
mi arriva a casa Lui, la sera. “amore… ti secca tanto se domani sera i bambini vengono a dormire qui?“. no, che non mi secca. mi mangio le mani, perchè è la nostra sera, ma so quanto ami i tuoi figli e sorrido. “no, sai, perchè mi ha chiamato Emo. pare si sia iscritta a un corso all’istituto d’arte – che poi, neanche sapevo le interessasse – e non sa a chi lasciare i bambini. ma sono solo 8 settimane…“.
vacca.
Alla prossima occasione tieniti pronta e restituiscile pan per focacce!
son buona e cara perchè ci sono i bambini di mezzo, ma, se continua a rompere… mordo!
minchiazza, che stronza.
a questo punto, iscrivitici anche tu!
in effetti… è che, poi, rischio di infilarle gli strumenti negli occhi…
no, ho fatto di meglio: gli ho raccontato com’erano andate le cose e gli ho detto, con bei sorrisini, che, o risolveva la situazione lui, o ci pensavo io.
pare che, da mercoledì prossimo, lei si organizzerà con sua mamma o col suo compagno.
eccheccazz…
Fico. Ben fatto 🙂
Vacca. Nel senso di Emo, vero?!
vacca nel senso di emo, sì 😉